Divisione Impianti Elettrici

  • Impianti FOTOVOLTAICI da terra e su edifici
    • Gestione supervisione tramite Sala Regia
    • Manutenzione Cabina MT/bt
    • Progettazione e realizzazione
    • Manutenzione Inverter
    • Lavaggio moduli
  • Colonnine ricarica auto elettriche
    • Geolocalizzazione
    • Supervisione

 

  • Impianti ELETTRICI
    • Cabina MT/bt            
    • Quadri Elettrici
    • Impianto di forza motrice e illuminazione
    • Impianto di terra e scariche atmosferiche
    • Porte e cancelli motorizzati
    • Impianti Diffusione Sonora
    • Impianti TV e satellitari
    • Impianti TVCC
    • Impianti Controllo Accessi
    • Impianti Trasmissione Dati

In Italia le norme tecniche che definiscono la modalità di costruzione e installazione dei componenti elettrici sono redatte dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) fondata nel 1909. Il processo di normazione si basa sul principio della partecipazione e della collaborazione di tutte le parti coinvolte. Un progetto di norma nasce per rispondere a specifiche esigenze espresse dal mercato di disporre di riferimenti condivisi a livello nazionale (o internazionale). Il progetto di norma si sviluppa nell'ambito dei Comitati Tecnici di riferimento in cui lavorano oltre 3.000 Esperti, designati dai Soci di Diritto, Promotori ed Effettivi e provenienti da Ministeri, Enti pubblici e privati, Università, laboratori di ricerca, industria, associazioni di categoria. La materia è disciplinata da una serie di leggi e decreti che partono dal 1955 al 2001.

  • Decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955 n. 547 (si iniziano a varare delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro), che è stato abrogato dal D.Lgs. 09/04/2008 n. 81;
  • Decreto ministeriale 3/04/1957 (attribuisce all'Ispettorato del Lavoro il controllo e la verifica degli impianti elettrici), abrogato dall'art.19 del D.M. 12/09/1959. Il presente decreto ministeriale stato modificato dal decreto ministeriale 22 febbraio 1965. I verbali di verifica sono stati modificati dal decreto ministeriale 13 luglio 1965 e successivamente dal decreto ministeriale 15 ottobre 1993. Gli art. 2, 3 e 4 sono abrogati dall'art. 9 del decreto del presidente della repubblica 22 ottobre 2001, n. 462;
  • Decreto ministeriale 12/09/1959 (disciplina meglio la parte relativa alle verifiche e ai collaudi degli impianti elettrici e dei dispositivi di protezione dalle scariche atmosferiche, introduce i famosi modelli A, B e C);
  • Legge 1º marzo 1968 n. 186 (legge di due articoli che stabilisce l'obbligo di costruire gli impianti elettrici a "regola d'arte" e che gli impianti elettrici costruiti applicando le norme CEI si considerano costruiti "a regola d'arte);
  • Legge 46 del 5 marzo 1990 Attualmente la legge 46/90 è stata abrogata insieme al D.P.R. 447 ed è sostituita dal D.M. 37 del 22 gennaio 2008, come sotto specificato;
  • Decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001 n. 462 [1] (che autorizza le verifiche degli impianti elettrici e dei dispositivi di protezione dalle scariche atmosferiche da parte di enti abilitati, oltre che alle ASL o ARPA);
  • Decreto ministeriale n. 37 del 22/01/2008 che abroga e sostituisce la Legge 46/90 lasciando in vigore solo 3 articoli (8, 14, 16);
  • Decreto legislativo n. 81 del 09/04/2008, testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

Fra questo corpus abbiamo la Legge n. 186 del 1º marzo 1968, che impone la realizzazione degli impianti elettrici ed elettronici, installazioni e macchinari "a regola d'arte", riconoscendo allo stesso tempo alle normative CEI la regola dell'arte. Questa legge, per quanto datata, è di grandissima importanza, poiché fornisce la condizione sufficiente (secondo la Legge italiana) per la Regola dell'Arte nel settore Elettrico ed Elettronico. Condizione sufficiente, corrisponde ad un modo dimostrato, per la Regola dell'Arte, ma non l'unico. Come si dice in matematica, sufficiente, ma non necessaria. Ciò pone delle importanti conseguenze, sulle responsabilità, ad esempio per il progettista (o per il costruttore) nel settore elettrico: se io progetto (o realizzo) secondo la norma CEI, in Italia, sto automaticamente adottando la Regola d'Arte di quel settore (legalmente riconosciuta) e, cosa importante, non ho l'onere della prova (tale onere è coperto appunto dall'applicazione della norma CEI). Di contro, seguire la Norma CEI non è l'unico metodo per fare Regola dell'Arte (di seguito RdA), sempre nello stesso settore, tant'è che ci possono essere altre norme, ad esempio in altre nazioni, anche sensibilmente diverse (per quanto ci sono i comitati normativi Europei, Internazionali, ecc. che hanno appunto il compito di armonizzare i documenti normativi dei diversi paesi, per settori di interessi condivisi). Il fatto poi che seguire la norma CEI, non sia l'unico modo di fare RdA, stimola l'evoluzione tecnologica, cioè posso allontanarmi dalla Norma, se ad esempio introduco nuove soluzioni, ma l'onere della prova è a carico di chi propone. Tale principio (sancito dai due articoli della Legge 186/68) è condiviso in ambito normativo in tutto il paese con i Comitati Tecnici organizzati in tutti i paesi.

In tempi più recenti questo principio è stato ripreso e sviluppato dalla Legge n. 46 del 5 marzo 1990 Attualmente la legge 46/90 è stata abrogata insieme al D.P.R. 447 ed è sostituita dal D.M. 37 del 22 gennaio 2008. I punti salienti della legge sono:

Istituto Italiano del Marchio di Qualità

  • la limitazione all'installazione e manutenzione degli impianti a soggetti abilitati, in possesso di requisiti tecnico-professionali riconosciuti;
  • l'obbligo di rilascio della dichiarazione di conformità da parte dell'installatore;
  • l'obbligo di utilizzo di materiali certificati a norma, sia nella loro scelta, sia nella loro messa in opera;
  • la necessità di redigere un progetto per gli impianti che superano alcune dimensioni di metratura o sono relative ad impianti particolari (medici, a maggior rischio in caso di incendio o sono ambienti a rischio di esplosione);
  • la protezione dell'utilizzatore da contatti diretti (il contatto con parti normalmente in tensione) e indiretti (parti metalliche che non dovrebbero essere in tensione, come le carcasse degli elettrodomestici);
  • l'obbligo dell'impianto di messa a terra;
  • l'obbligo di installazione dell'interruttore differenziale;

L'ente in Italia più conosciuto e famoso per certificare la conformità degli apparecchi elettrici e di laboratorio di prova nei settori elettrico, elettronico e gas con la normativa in vigore è l'Istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ).